Un anno fa scattava per tutta l’Italia il lockdown. Le parole dell’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, difficilmente si possono dimenticare, entravano in vigore misure più stringenti per contrastare l’avanzata del Coronavirus. “Il Paese diventerà un’unica zona rossa – aveva detto il premier – Saranno possibili spostamenti solo motivati da comprovate ragioni di lavoro, da casi di necessità e per motivi di salute. Aggiungiamo anche il divieto di assembramenti”.
Strade deserte, parcheggi vuoti, controlli delle forze dell’ordine, autocertificazione in tasca per i pochi che si trovavano a dover uscire. Così si presentava Como il 9 marzo del 2020.
UN ANNO DOPO: LE VITTIME E LA TERZA ONDATA
Sono passati 12 mesi, si è raggiunto il triste numero di 100mila vittime, sono stati studiati i vaccini ed è iniziata la somministrazione, in tanti speravano di essere, a questo punto, più avanti.
Eppure la terza ondata è realtà, gli ospedali sono di nuovo in affanno, gli studenti sono ancora lontani dalle loro aule e sono in didattica a distanza.
I TIMORI E LE DIFFICOLTA’ QUOTIDIANE
Alla vigilia di una nuova stretta delle misure c’è la preoccupazione di chi ha contratto il virus e di chi ha parenti malati, c’è la frustrazione di molte categorie di lavoratori alle prese con stop prolungati o con chiusure alternate a brevi riaperture, sul fronte economico si contano i danni e sono aumentate le situazioni di povertà. C’è la difficoltà delle famiglie alle prese tra smartworking e figli che seguono le lezioni da casa. C’è il lavoro del personale sanitario e di tutte le figure che si occupano di assistenza nei diversi ambiti, ci sono le professioni “indispensabili” che non si possono fermare.
Ciascun cittadino ha dei problemi da affrontare.
LE PAROLE DEL PREMIER DRAGHI
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nelle scorse ore ha rimarcato il peggioramento dell’emergenza ma ha voluto lanciare un messaggio di speranza “s’intravede una via d’uscita”. Ha ringraziato gli italiani per la loro pazienza e ha fatto il bilancio di un anno a cui andrà contrapposta una risposta sempre più efficace: “un piano vaccini che nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato” ha rassicurato il premier. “Mai avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati ad affrontare un’emergenza analoga” ha aggiunto. “Dobbiamo al rispetto della memoria dei tanti cittadini che hanno perso la vita il dovere del nostro impegno”.