Dopo un mese di zona gialla la provincia di Como e la Lombardia tornano in zona arancione a partire da oggi. L’ultima settimana di arancione era stata proprio quella dal 24 al 31 gennaio, preceduta da un settimana in “rossa” tra mille polemiche e ricorso al Tar e da una arancione, dall’11 gennaio, alla ripresa delle scuole dopo le vacanze di Natale. Scattano nuovamente misure più stringenti per il contenimento del contagio.
Non cambiano le regole per chi si trova in zona arancione: spostamenti liberi all’interno del proprio territorio comunale e solo per chi abita in un Comune con meno di 5mila abitanti, entro i 30 chilometri di distanza, con l’esclusione delle città capoluogo. Resta consentito muoversi fuori dal proprio Comune per motivi di lavoro, salute e necessità. In questo caso servirà l’autocertificazione per motivare lo spostamento. Vietato anche uscire dalla regione e muoversi di casa in generale durante il coprifuoco dalle 22 alle 5. E’ possibile raggiungere la seconda casa e resta consentito il ritorno al proprio domicilio, anche in un’altra regione tranne se quest’ultima si trova in zona rossa o arancione rafforzata.
Limiti anche per le visite a parenti e amici: sono consentiti soltanto all’interno del proprio Comune e una volta al giorno e al massimo due persone.
I negozi restano aperti, insieme con parrucchieri e centri estetici, mentre bar e ristoranti non possono più servire i clienti al tavolo. Consentiti asporto (bar fino alle 18 e ristoranti fino alle 22) e la consegna a domicilio. Limitazioni per le attività nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.
Chiudono i musei, che in zona gialla invece erano aperti su prenotazione, ad eccezione del fine settimana.
L’attività sportiva è consentita all’aperto, nel proprio comune e in forma individuale, mentre restano chiuse piscine e palestre. Se l’attività sportiva implica uno spostamento, ad esempio corsa e bicicletta, è possibile uscire dal proprio Comune purché la destinazione finale dello spostamento coincida con il Comune di partenza.
Infine il capitolo scuole: tutti in classe dal nido alle medie, le superiori proseguono in presenza al 50%. I mezzi pubblici possono essere utilizzati con la capienza del 50%.
Per le violazioni alle norme sono previste sanzioni da 400 a mille euro. Rischia la denuncia penale chi viola la quarantena o si sposta pur essendo positivo al Covid.