Gli appelli lanciati da rappresentanti delle istituzioni ed esperti sono rimasti inascoltati. Nell’ultimo weekend di zona gialla Como, così come altre città della Lombardia, sono state prese d’assalto. Lunghe code si sono registrate tra sabato e la giornata di ieri sulle principali arterie di accesso alla città, dalla via Napoleona a via Milano a viale Lecco. Complice anche il sole e le temperature gradevoli, in tanti hanno raggiunto Como per godersi una giornata sul lago. I parcheggi erano pieni, così come i tavolini dei bar e dei ristoranti a pranzo.
Come negli scorsi weekend, sono proseguiti i controlli anti assembramento, sia nelle vie dello shopping che sul lungolago, dove sono stati istituti sensi unici per i pedoni, con percorsi obbligatori per chi passeggiava, chiusura della diga foranea e pedonalizzazione di viale Geno.
“La chiusura alle auto di viale Geno è stata molto apprezzata – spiega il comandante della polizia locale di Como, Vincenzo Aiello – E anche il cantiere presente lungo la strada ha favorito un senso unico naturale per le persone. In centro non abbiamo riscontrato grossi problemi. Abbiamo dato due multe per mancato rispetto delle regole, in questo caso a due persone senza mascherina. I controlli sono stati massicci, abbiamo impiegato circa 30 operatori tra agenti di polizia locale e volontari di protezione civile”.
A causa del mancato rispetto delle norme, tra distanziamento dei tavoli, numero eccessivo di persone ad ogni tavolo e scarse misure igieniche, nel weekend sono stati chiusi quattro locali: il “Panino Buono” e il “No Name” di piazza Volta e il bar “La Fontana” di via Garibaldi per cinque giorni, il Mc Donald’s dei Portici Plinio per tre giorni.
Nella tarda serata di ieri, intorno alle 23.30, un uomo è invece stato fermato dalla polizia locale e sanzionato per guida in stato di ebbrezza, con valori cinque volte superiori al consentito, e violazione del coprifuoco.