Como è ancora molto indietro dal diventare candidata a capitale della cultura italiana, stando al magro bottino totalizzato dal Lario e dai suoi monumenti e luoghi di interesse culturale, storico ed artistico nel censimento dei “Luoghi del cuore” promosso dal Fai. Lo scorso anno sono stati espressi ben 2.353.932 voti, un record nell’anno del dramma del Covid-19. La classifica vede al 1° posto la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, al 2° posto il Castello e Parco di Sammezzano a Reggello (Firenze), al 3° posto il Castello di Brescia, al 4° posto la Via delle Collegiate a Modica (Ragusa) e al 5° posto l’ospedale e la chiesa di Ignazio Gardella ad Alessandria. Ma il Lario non c’è e non brilla nemmeno nella classifica lombarda dei “Luoghi del Cuore”. Contest che ha segnalato 39.500 luoghi in 6.504 comuni d’Italia.
Tra i più votati in Lombardia ci sono la città di Bergamo, il Santuario della Madonna del Carmine a San Felice del Benaco, la Cripta di Sant’Eusebio a Pavia, il Complesso monumentale paesaggistico del Villaggio Morelli a Sondalo, Monteviasco nel Varesotto e la Funicolare del Campo dei Fiori a Varese. Per trovare il Lario occorre andare sul sito del Fai e imbattersi nei 627 risultati corrispondenti alla parola “Como”: il primo votato è il Castello di Asso con 1.449 voti.
Luoghi simbolo della città lariana come la ex Casa del Fascio, capolavoro del Razionalismo opera di Giuseppe Terragni, si è meritata appena 22 voti (posizione in classifica numero 845), mentre ha fatto meglio con 142 voti l’ex cineteatro Politeama, in grave degrado e all’82% proprietà del Comune di Como, storica eredità di inizio XX secolo. Decisamente pochi i voti per un altro simbolo di Como come il castello del Baradello (38 voti).