Piscina di Muggiò, il destino dell’impianto si deciderà a marzo. Entro la fine del prossimo mese è infatti attesa la valutazione finanziaria sul progetto presentato dai privati per rimettere a nuovo la piscina. Non soltanto perché marzo è anche il termine ultimo indicato dalla società Nessi e Majocchi per ricevere risposte dall’amministrazione sul progetto presentato.
Ora la società esterna che dovrà valutare se il piano economico sia conveniente per Palazzo Cernezzi, ha tempo un mese per presentare lo studio al Comune. Si tratta dell’ultimo tassello atteso dalla giunta comasca per decidere sul futuro della piscina: da una parte la perizia che mette nero su bianco le criticità riscontrate nella struttura, il tetto in primis, poi gli impianti elettrici e idraulici e la messa a norma in termini di sicurezza e strutture, e la relativa spesa (circa un milione di euro). Dall’altra, invece, il progetto della società Nessi & Majochi con una proposta di partenariato pubblico-privato per rifare ex novo la piscina olimpionica oltre alla manutenzione per 20 anni. I tempi, in entrambi i casi, non saranno brevi. Proprio per questo le associazioni sportive che ruotano attorno alla piscina sollecitano l’esecutivo cittadino a prendere una decisione il prima possibile.
Intanto proprio la gestione della piscina di Muggiò ha aperto la crisi politica. Frattura in maggioranza e opposizioni all’attacco. Ora è la volta di Civitas, che in un comunicato stampa si scaglia contro l’amministrazione comasca: “Si tratta dell’ennesimo, caso di mala gestione amministrativa. Il rituale dello scaricabarile, come sempre, è stato rispettato”.