Luci e ombre per l’economia lariana nel quarto trimestre del 2020. L’estensione delle norme restrittive anti-contagio legate alla pandemia ha aggravato i cali di fatturato nel comparto dei servizi, che sia a Como che a Lecco hanno superato i 13 punti percentuali. Il quadro è tracciato dall’analisi congiunturale degli ultimi tre mesi dello scorso anno realizzata dall’ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio delle due province. Per quanto riguarda il settore industriale, a Como produzione, ordini e fatturato sono calati di oltre 7 punti percentuali. Tra i principali settori dell’economia locale, il legno-mobilio e la meccanica evidenziano crescite della produzione, mentre cala notevolmente il tessile. Rispetto al terzo trimestre, anche l’occupazione industriale in provincia risulta in calo (-0,6%). Bilancio negativo anche per il comparto artigiano, dove produzione e ordini segnalano cali superiori ai 6 punti percentuali. Soffrono in particolare il tessile, la meccanica e la gomma-plastica. La situazione è critica soprattutto per commercio e servizi. Quest’ultimo comparto registra un -15,3% nel volume d’affari.
Guardando all’intero 2020, le ore di cassa integrazione a Como passano da 3,9 a oltre 45,2 milioni. A fine anno le imprese registrate in provincia sono 47.859 e il saldo tra imprese nate e cessate è negativo, con 125 unità in meno. Gli imprenditori mostrano preoccupazione anche in relazione al primo trimestre 2021.
“Con questa congiuntura archiviamo un 2020 davvero difficile per il tessuto economico lariano. – commenta il presidente della Camera di Commercio Como-Lecco, Marco Galimberti – Come ci aspettavamo, i servizi hanno sofferto, così come le imprese artigiane. Sosterremo le aziende per affrontare con fiducia questo nuovo anno che auspico possa essere di rilancio per tutti i settori”.