Prosegue lo sciopero dei dipendenti della multinazionale tedesca Henkel con un unico obiettivo dichiarato: salvare dal licenziamento 150 persone dello stabilimento di Lomazzo che, come annunciato dall’azienda, cesserà la sua attività entro fine giugno 2021.
“Sono state due importanti giornate, ieri e oggi. I lavoratori della Henkel di Lomazzo hanno dimostrato tutta la loro contrarietà alla decisione della direzione di chiudere lo stabilimento – scrivono in una nota Filctem Cgil Lombardia, Femca Cisl Lombardia, Uiltec Uil Lombardia che annunciano nuove iniziative – Abbiamo già inviato una richiesta di incontro a livello internazionale, abbiamo sollecitato anche tramite il sindacato europeo del settore Chimico e tramite il Comitato aziendale europeo, la necessità di sospendere la chiusura dello stabilimento, una scelta che deve essere immediatamente rivista”.
Intanto per la prossima settimana i sindacati annunciano “nuove iniziative”: continuerà negli stabilimenti italiani “l’agitazione indetta a supporto della vertenza sindacale”.
INCONTRO IN PREFETTURA
Intanto questa mattina il Prefetto di Como, Andrea Polichetti ha incontrato i vertici della Henkel Italia srl, a seguito della preannunciata chiusura dello stabilimento sito in Lomazzo, fissata per il prossimo 30 giugno 2021. Presenti anche il rappresentante di Confindustria Como e il Sindaco di Lomazzo Giovanni Rusconi.
Nella nota diffusa dalla Prefettura si legge che “L’amministratore delegato di Henkel Italia ha esposto le motivazioni alla base della decisione di chiudere il sito produttivo di Lomazzo, legate alla necessità di ricondurre, per strategie di produzione, ad un unico stabilimento, situato in Ferentino (FR), la presenza di Henkel sul territorio nazionale”.
Il sindaco Rusconi ha sottolineato le ricadute negative per il territorio che tale decisione comporta e, in particolare, per i 150 lavoratori interessati e le rispettive famiglie, le quali saranno inevitabilmente penalizzate da una scelta che, oltre a coincidere con un periodo critico per l’occupazione, a causa dell’emergenza epidemiologica, coinvolge uno stabilimento attivo e produttivo in ambito comunale da più di ottanta anni.
Infine il Prefetto, invocando il rispetto di comportamenti corretti ispirati alla responsabilità sociale delle imprese, ha chiesto all’Azienda di valutare favorevolmente la possibilità di differire ogni decisione sul futuro dello stabilimento di Lomazzo successivamente alla conclusione della attuale fase di pandemia, durante la quale non possono essere ragionevolmente assunte decisioni che vadano ad aggravare la situazione di pesante disagio sociale ed economico che interessa molte famiglie anche del territorio della provincia di Como.