“Ci aspettavamo più discontinuità? Sì. Cambiamo idea sull’immigrazione? Assolutamente no”.
Sono le parole di Nicola Molteni, canturino, deputato leghista ed ex sottosegretario all’Interno durante il primo Conte, all’indomani dell’annuncio della squadra di governo di Mario Draghi.
LEGA E MOVIMENTO 5 STELLE
Tre ministri al Pd, tre alla Lega, quattro al Movimento 5 Stelle, tre a Forza Italia, uno a Italia Viva e Leu. Gli altri otto sono tecnici.
Tra i quali Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno durante il Conte bis e riconfermata da Draghi. Il nome più difficile da accettare per la Lega. “In questo senso ci aspettavamo più discontinuità – ribadisce Molteni – Ma la nostra posizione non cambierà di una virgola: i confini dell’Italia, e quindi anche quelli europei, vanno protetti e difesi. Non arretriamo di un metro. Ciò detto, sono molto soddisfatto dei tre ministri leghisti e dei ministeri di cui ci occuperemo. Siamo una provincia di piccole imprese, massacrate dal precedente governo, e ora allo Sviluppo Economico c’è Giorgetti. Una sicurezza”.
È invece ancora tumultuosa la base del Movimento 5 Stelle, almeno la parte che chiede un nuovo voto su Rousseau e contesta l’ingresso nella larghissima maggioranza a sostegno di Draghi. “Stiamo assistendo a un dibattito interno infuocato, com’è prevedibile dopo la composizione del governo – commenta il deputato lariano Giovanni Currò – Prima del voto di fiducia, previsto per giovedì, bisognerà discutere le linee programmatiche. Organizzeremo anche assemblee territoriali on line, io riunirò tutti gli attivisti di Como Lecco e Sondrio per confrontarmi. Escludo che si possa tornare a votare su Rousseau. Ciò che scontenta molti attivisti è vedere alcuni ministeri in mano tecnica, e altri ministeri in mani politiche di altre forze. Ma solamente quando verranno rese note le linee programmatiche sapremo quanto un ministero sarà strategico nell’azione di governo. Governo i cui equilibri verranno anche bilanciati dalla composizione del sottogoverno”.
PD E FRATELLI D’ITALIA
Mentre Lega e Movimento 5 Stelle devono fare i conti con una parte dell’elettorato che non condivide l’ingresso in maggioranza, Pd e Fratelli d’Italia – pur da banchi contrapposti – sono più tranquilli nelle rispettive posizioni.
Fratelli d’Italia resta convintamente all’opposizione. Scrive su Facebook Alessio Butti, deputato lariano di Fratelli d’Italia: “Discontinuità. Devo ripassarne il significato. In piena fase emergenziale confermare Speranza alla Salute, Di Maio agli Esteri e Lamorgese all’Interno è stato un ardito esercizio di continuità o discontinuità? Anche sul termine “migliori” devo approfondire. Questi sono “migliori” rispetto a chi?”, si chiede Butti. Di parere diverso – diametralmente opposto – è Chiara Braga, deputata lariana del Pd. “La squadra vede la presenza di ministri di grande valore che sono certa metteranno le loro competenze a servizio del Paese in una fase così difficile per la gestione della pandemia e le relative ricadute economiche e sociali”.