Piscina di Muggiò: da una parte lo studio del pool di esperti, la perizia che mette nero su bianco le criticità riscontrate nell’impianto, il tetto in primis, e la relativa spesa (circa un milione di euro), dall’altra, invece, il progetto della società Nessi & Majochi con una proposta di partenariato pubblico-privato per rifare ex novo la piscina olimpionica oltre alla manutenzione per 20 anni.
Nel mezzo la decisione dell’amministrazione comasca che a breve dovrà scegliere quale strada intraprendere per riaprire l’impianto.
I tempi, in entrambi i casi, non saranno brevi. Proprio per questo le associazioni sportive che ruotano attorno alla piscina sollecitano l’esecutivo cittadino a prendere una decisione il prima possibile. La struttura di Muggiò è chiusa da luglio 2019 e da allora gli atleti sono costretti a trovare altri spazi in cui allenarsi.
“Siamo in attesa di conoscere se la proposta di project è stata giudicata interessante o meno dall’amministrazione – spiega l’architetto Angelo Majocchi – Un anno fa abbiamo presentato il progetto e dopo una serie di chiarimenti e integrazioni che ci sono stati richiesti dal Comune e che abbiamo provveduto prontamente a inviare, ad oggi ancora non conosciamo l’esito della nostra proposta per la piscina di Muggiò. È vero che la pandemia ha bloccato la macchina comunale ma mi auguro che a breve arrivi una risposta, anche perché la piscina è chiusa da troppo tempo”, continua Majocchi.
Il pericolo ora è che i privati possano stancarsi dell’attesa prolungata: “Anche noi cerchiamo di fare un minimo di programmazione delle nostre attività, la risposta deve arrivare in tempi rapidi – aggiunge l’architetto che pone poi un limite – Ci aspettiamo una risposta dal Comune entro la prima metà del mese di marzo”.