“Una famiglia riunita in preghiera” sono le parole usate dal vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni nel suo intervento al termine della recita del Rosario in occasione della 29esima giornata del malato, memoria della beata vergine di Lourdes. Dalla grotta dell’ospedale Valduce di Como, che riproduce proprio la grotta di Massabielle dove l’11 febbraio del 1858 l’Immacolata apparve per la prima volta alla piccola Bernadette, la preghiera è arrivata nelle case di tutti i fedeli grazie alla diretta di Etv.
Nella recita delle decine del Rosario si sono alternati un medico, un barelliere Unitalsi, un’infermiera, una suora e uno sacerdote. Sull’altare sono state poste le intenzioni di preghiera che saranno portate nei due monasteri di clausura della diocesi.
In tempo di pandemia la giornata odierna assume un ulteriore significato.
Al termine dell’ultima decina del Rosario la riflessione del Vescovo. Ne riportiamo alcuni passaggi
“Siamo una sola famiglia riunita in preghiera, che condivide le fatiche di tante persone sofferenti, di famiglie intere, private dei loro cari, di quanti si adoperano con grande impegno, professionalità e abnegazione a servizio dei tanti malati, negli ospedali e nelle case di cura. La comunità cristiana vuole esprimere attraverso la preghiera del Rosario la vicinanza e la compassione verso ogni persona che soffre, un balsamo prezioso che dà sostegno e riempie di consolazione.
Con questa celebrazione del rosario da questa casa di cura, la clinica Valduce in Como, abbiamo offerto la possibilità di unirci spiritualmente e di pregare non solo per i malati e gli anziani, ma soprattutto con i malati, con le persone anziane e anche per quanti se ne prendono cura.
Così abbiamo raggiunto tanti luoghi di sofferenza, distribuiti in diocesi, come anche al di fuori di essa, veri santuari, per quanti utilizzano la vecchiaia quale tempo privilegiato per la preghiera e intendono offrire le proprie sofferenze e fatiche per la redenzione del mondo.
Abbiamo pregato anche per i medici, gli infermieri, i professionisti e i tanti volontari che si fanno carico di coloro che sono bisognosi di cura e li accompagnano in un cammino di guarigione, attingendo dalla carità di Cristo la forza del proprio impegno di servizio”.