“Ragazzi, ricordatelo, la responsabilità individuale è fondamentale. Chi non rispetta le regole rischia di contagiare i genitori, che magari supereranno la malattia con poche conseguenze, ma anche di infettare e magari uccidere i nonni”. Un monito duro e senza mezzi termini, che il direttore sanitario dell’Ats Giuseppe Catanoso ha voluto rivolgere soprattutto ai giovani. “Nei giorni scorsi ho visto molti giovani nei locali e fuori che non seguivano le regole di distanziamento e di sicurezza – ha detto – Tanti erano ligi alle regole e subito dopo aver bevuto o mangiato qualcosa tiravano su la mascherina, ma molti altri invece non lo facevano. I comportamenti scorretti in questo momento sono molto pericolosi, non lo dobbiamo dimenticare”.
Un appello che nasce anche dai numeri, in leggero aumento, che arrivano dalle scuole e dai contagi nella fascia fino a 24 anni.
Se nelle scuole superiori in provincia di Como al primo febbraio, erano 4 le classi in isolamento e 25 gli alunni in quarantena, gli ultimi numeri – fermi al 7 febbraio – indicano 19 classi chiuse e 271 alunni in isolamento. Il bilancio indica poi 14 classi chiuse e 354 ragazzi a casa nelle scuole secondarie di primo grado, 9 classi e 179 giovani isolati nelle primarie e 18 sezioni e 289 alunni tra infanzia e asili nido.
Il trend a Como intanto indica ancora un lieve calo dei nuovi positivi, che nell’ultima settimana sono stati 894 a fronte dei 903 casi registrati nei sette giorni precedenti. I numeri sono invece in leggera risalita nella provincia di Varese. Sul fronte delle varianti, non ci sono nuovi casi di sudafricana e brasiliana mentre sono in totale 23 i casi accertati di variante inglese, 18 dei quali già guariti.