Nonostante la pandemia e le restrizioni, in Svizzera sono nuovamente in maggioranza i commercianti che valutano positivamente la situazione economica. In Canton Ticino la loro quota rimane attorno al 25%; a livello nazionale, dove questa soglia era già stata superata a luglio, il dato si conferma in crescita. E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale sul commercio al dettaglio diffusa dal Dipartimento delle finanze e dell’economia del cantone di lingua italiana, che conferma però un numero non indifferente di negativi, infatti, distinguendo i commerci ticinesi secondo la loro dimensione si nota che i grandi negozi consolidano la tendenza positiva, mentre tra i piccoli negozi si ristabilisce una tendenza in calo. In prospettiva, in Svizzera diminuisce la quota di commercianti convinti che la situazione migliorerà nei prossimi mesi, nonostante anche a gennaio quasi la metà dei commercianti ha valutato i volumi di vendita degli ultimi tre mesi in aumento. “Il commercio al dettaglio ticinese, ha potuto concludere l’anno senza aver eccessivamente subito le complicazioni legate alla pandemia –commenta Lorenza Sommaruga, presidente di Federcommercio-. Il fatturato globale ha tenuto, ma per la maggioranza dei settori “non food” vi è stato un forte calo della cifra d’affari”. Ad oggi –conclude Sommaruga- è molto difficile fare previsioni a medio e lungo termine per le difficoltà create dalle nuove varianti e sono dunque vitali gli aiuti governativi.
“Oggi si parla di vittime umane, ma il grande timore è che in futuro ci saranno molte aziende che dovranno alzare bandiera bianca”, spiega a Teleticino Giorgia Tarchini direttrice del centro commerciale Fox Town di Mendrisio, struttura con 160 negozi chiusa dallo scorso 17 gennaio.