I numeri comunicati ufficialmente ogni giorno sull’andamento del contagio non fotografano la situazione reale. Per avere un’immagine precisa, bisognerebbe testare ogni giorno tutta la popolazione.
Operazione che ovviamente non può essere fatta, se non su piccolissime comunità. E così, viene in aiuto la matematica, per calcolare il “sommerso” dei casi di Covid: nella seconda ondata, per ogni 100 contagi noti ne esistono altri 60 che non vengono rilevati.
Il fattore di moltiplicazione “1,6” è stato reso noto dalla pagina di divulgazione scientifica Predire è meglio che curare, coordinata da Davide Tosi, docente del dipartimento di Scienze Teoriche Applicate dell’Università dell’Insubria, che ha analizzato tutte le curve della pandemia per stimare le infezioni sommerse.
“Mentre nella prima ondata il sommerso era pari a un fattore X6 circa – si legge sulla pagina – ora ci troviamo un fattore X1,6. Durante il picco di seconda ondata il fattore che abbiamo stimato era di X1,2. Questo ci permette anche di poter stimare il numero totale di quanti potrebbero aver già contratto il virus in questo anno di pandemia, anche inconsapevolmente: almeno 4,5 milioni di italiani, contro i 2,65 milioni ufficialmente dichiarati da Dipartimento Protezione Civile”.