Como guarda alle possibilità di connessione tra il proprio territorio e la vicina Svizzera per intercettare parte dei fondi europei messi a disposizione dal Recovery Plan per il periodo post-pandemia. C’è chi invece, tra i comuni limitrofi, ad esempio Varese, ha già pronto un progetto preliminare del valore di 250mila euro.
Il Comune di Como si sta muovendo su tre direttrici, due in stretta sinergia con la Confederazione elvetica. “Si tratta di un’occasione importante – spiega il sindaco, Mario Landriscina – Ecco perché da tempo stiamo lavorando su più fronti”.
Il primo riguarda il progetto svizzero di eliminare l’autostrada a Chiasso, spostando il tracciato della A2 in una galleria sotto la collina del Penz, a ridosso del confine con l’Italia. Il secondo fronte riguarda la realizzazione, sempre sul confine, di una grande stazione internazionale di Como, che potrebbe diventare uno scalo decisivo per i passeggeri ma anche per le merci. Un’ultima idea prevede la realizzazione della Varese-Como-Lecco, un’opera di collegamento con i territori limitrofi che avrebbe però costi molto alti.
A differenza di Como, la vicina Varese ha già messo nero su bianco e presentato un piano preliminare, che prevede ad esempio, come spiega il sindaco Davide Galimberti, “la proposta della Tax free area per le zone di confine con la Svizzera e il collegamento diretto in 30 minuti con Milano, oltre a un piano di mobilità avanzata e sostenibile che dovrà andare a interconnettersi anche con il Lario”.