L’effetto pandemia si fa sentire sull’economia lariana per tutto il 2020, anno che evidenzia un calo del numero delle aziende registrate alla Camera di Commercio pari in provincia di Como al -0,2%, con un’inversione di tendenza rispetto al 2019, quando le aziende risultavano in crescita. Lo scorso anno nel Comasco si sono registrate 2.268 iscrizioni (-19,7% rispetto al 2019), mentre le chiusure sono state 2.387 (-12,3%). La differenza passa dalle +104 unità del 2019 alle -119 del 2020. Per quanto riguarda i settori, a Como si evidenzia un peso superiore dei servizi e un calo più significativo per l’agricoltura e per l’industria. Peggiora la situazione del comparto artigiano (si passa dal -0,4% al -0,8%), nonostante la provincia sia seconda in Lombardia e nelle prime quattro posizioni in Italia per peso del settore rispetto al totale delle imprese.
Diminuiscono nel 2020 del 2,8% le imprese lariane gestite da giovani, mentre quelle gestite da donne e da stranieri risultano in crescita rispetto al 2019.
Quasi il 40% delle imprese dell’area lariana ha sede legale in uno degli 11 comuni con più di 10mila abitanti, ma risultano in calo le aziende in entrambi i capoluoghi di provincia, Como e Lecco. In crescita contratti di rete e start-up innovative.
“In un anno così difficile il tessuto economico lariano ha, nonostante tutto, tenuto. – commenta il presidente dell’ente camerale, Marco Galimberti – Il calo è stato inferiore a quello regionale (-0,6%). Si è registrata, come era prevedibile, una forte riduzione delle nuove iscrizioni; tuttavia sono diminuite anche le cessazioni. Si tratta di dati che confermano quanto ci aspettavamo. Le nostre imprese hanno saputo dimostrare resilienza e coraggio in questo ultimo anno. L’impegno della Camera di Commercio è di continuare a sostenerle per favorirne il rilancio”.