“Nei giorni scorsi i tecnici comunali assieme alla ditta incaricata di svolgere i lavori hanno effettuato diversi sopralluoghi sul viadotto. Tutto è pronto per far partire gli interventi tanto attesi”, fa sapere l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Como, Pierangelo Gervasoni, che ribadisce come il via libera del cantiere è previsto per febbraio, salvo imprevisti.
Si tratta di interventi indispensabili nell’ottica della sicurezza, ma che, senza un piano ad hoc per il traffico, rischiano di paralizzare completamente l’intera zona. Il caos sulle strade cittadine si era infatti già verificato a settembre dello scorso anno a causa degli interventi previsti da Comocalor che avevano chiuso temporaneamente e parzialmente al transito il ponte. I disagi creati hanno portato inevitabilmente a pensare alle conseguenze che potranno avere i lavori di rifacimento del ponte che dureranno almeno 10 mesi.
Come da programma, il viadotto resterà chiuso al traffico di notte e nei weekend in maniera non continuativa, ma l’assessore Gervasoni non esclude la possibilità di dover chiudere al transito anche durante le ore diurne, qualora gli interventi lo rendano indispensabile. “Il problema sarà non riuscire a dare tempestiva comunicazione ai cittadini sulle eventuali chiusure diurne del viadotto”, dice l’assessore. “Purtroppo a decidere se chiudere al traffico il cavalcavia sarà il procedere degli interventi – e conclude – La viabilità alternativa per le auto è quella già adottata in passato e sarà segnalata una volta che si conoscerà la data esatta di avvio del cantiere”.
Lo schema dunque resta lo stesso, con gli automobilisti costretti a percorrere le vie Turati, via Donatori di Sangue, via Oltrecolle e via Muggiò, compresa via Canturina. Un percorso già sperimentato lo scorso anno e che aveva generato non pochi disagi con code e rallentamenti.