I movimenti transfrontalieri vanno fatti con attenzione. No al pendolarismo degli acquisti tra il Canton Ticino e l’Italia.
Concetto ribadito nel corso della conferenza stampa settimanale sulla situazione epidemiologica da Giorgio Merlani, medico cantonale del Ticino.
«La maggiore mobilità delle persone porta all’aumento della circolazione del virus – ha spiegato Merlani – Da noi, le dolorose chiusure di bar, ristoranti e negozi hanno avuto effetto sulla riduzione dei contagi. Se le persone iniziano ad andare al ristorante e al bar in Italia, o anche solo a fare la spesa, si rischia di portare il virus in giro. I movimenti transfrontalieri – spiega – vanno fatti con attenzione. Si devono limitare i contatti, ci si deve proteggere. Soprattutto ora che arrivano le vacanze di Carnevale».
Il medico cantonale ha poi ricordato come lo scorso anno proprio il Carnevale, con le sue manifestazioni segnò l’inizio del dramma pandemico. A chi gli ha chiesto anche se non sia necessario chiudere le frontiere, visto che le province italiane di confine sono state quelle con il numero maggiore dei contagi, Merlani ha spiegato che si tratta di decisioni politiche.
Ha poi ammesso che la Lombardia è stata molto più colpita all’inizio della pandemia rispetto ad altre zone dell’Italia, ma «se una regione testa molto, trova di più il virus e non vuol dire che sia per forza la più colpita. Il numero assoluto – ha aggiunto – è un riflesso della capacità di testare. Io preferirei usare il parametro della sierologia, ovvero valutare sul sangue quante persone sono positive in un territorio, per capire quanto è circolato il virus. A quel punto si possono fare delle riflessioni. Per quanto riguarda la collaborazione con la Regio Insubrica e le frontiere, lascio il tema nelle mani della politica» ha concluso.