“Favorisca i documenti”, scoppia il caso della Spina Verde. Giorgio Livio, membro del direttivo di “Civitas -Progetto Città” denuncia sulle pagine web dell’associazione quello che descrive come un “eccesso di zelo” da parte di una guardia nazionale. Il caso risale a una domenica di gennaio quando all’interno del Parco Regionale della Spina Verde vicino la Baita Baradello un esponente della Guardia Nazionale” ha invitato un cittadino “a tenere il cane al guinzaglio”.
Nonostante le rassicurazioni sul cane di piccola taglia “innocuo e addestrato a restare coi padroni” – si legge ancora nell’articolo online – la Guardia con fare solenne ha minacciato di elevare una contravvenzione perché all’interno del Parco i cani devono stare al guinzaglio. Da ciò scaturiva un confronto dialettico. La Guardia Nazionale chiedeva di esibire i documenti e minacciava di comminare anche una sanzione per resistenza a Pubblico Ufficiale e di chiamare i Carabinieri. Il cittadino, legato il cane, rispondeva che avrebbe lui stesso chiamato i militari per accertare se avesse la qualifica di Pubblico Ufficiale, se fosse cioè legittimato a girare con uno sfollagente alla cintura e se avesse titolo per chiedere i documenti, e comminare sanzioni”.
A rispondere è Stefano Pellati della Guardia Nazionale Lombardia – distaccamento di Como. “Non ero presente ma deduco che il collega ha fatto quello che doveva fare – spiega – Come da regolamento del Parco il cane non può passeggiare senza guinzaglio, questo per evitare danni e situazioni di pericolo. Il nostro ruolo è quello di invitare le persone a non trasgredire le regole”. Infine conferma: “La multa è un atto giudiziario, noi non possiamo elevare contravvenzioni, ma soltanto segnaliamo al capo della vigilanza della Spina verde eventuali irregolarità. Nel caso di specie si sarebbero dovuti richiedere i documenti tramite la polizia o i carabinieri per far identificare il signore e far scattare così la multa”.