Mario Draghi ha accettato l’incarico con riserva. L’ex numero uno della Bce, quel tecnico ed economista sulla cui competenza nessuno ha qualcosa da obiettare, proverà a formare un governo. Governo che, ovviamente, dovrà incassare la fiducia del Parlamento. La mossa del presidente Mattarella ha spiazzato i partiti. E le posizioni non sono poi così scontate. Non tutte, almeno.
LEGA
La Lega, ad esempio, sembra attendista e moderatamente ottimista. Non chiude la porta a Draghi. Ma nemmeno gli stende un tappeto rosso. “Siamo arrivati qui a causa dell’incapacità politica dei progressisti – tuona Nicola Molteni, deputato comasco della Lega, già sottosegretario all’Interno durante il primo governo Conte – Draghi è un uomo dalle capacità indiscutibili. Vogliamo affrontare con lui alcuni temi precisi: recovery plan, piano vaccini, pressione fiscale. Dopodiché, quando il parlamento dimostra questa instabilità, la strada maestra rimane quella del voto. Ad aprile si vota per le regionali, a maggio per le amministrative. Possiamo votare anche per le politiche. Solo così si può dare un governo stabile al Paese”. “Ascolteremo Draghi e le sue proposte, sperando che lui ascolti le nostre – aggiunge un altro deputato lariano della Lega, Eugenio Zoffili – E’ un bene che l’Italia non venga più guidata da Conte. Con il massimo rispetto per il presidente Mattarella, non siamo convinti che sia impossibile andare a voto”. Per Erica Rivolta, senatrice leghista di Erba, “è finito un ciclo politico difficile, deprimente e anche poco decoroso”.
FRATELLI D’ITALIA
Concorda Alessio Butti, parlamentare di lungo corso, deputato di Fratelli d’Italia: “L’unico aspetto positivo è che si è concluso il governo più improvvisato della storia – dice – il profilo tecnico di Draghi non è in discussione. Tuttavia, con il massimo rispetto per il presidente Mattarella, credo che stare tutti insieme sia un esercizio impossibile. Cosa facciamo in materia di immigrazione? Di lavoro? Di emergenza sanitaria? Abbiamo posizioni troppo differenti. Sentiremo le proposte politiche di Draghi. La realtà – aggiunge Butti – è che si vuole evitare il voto per impedire al centrodestra di vincere e governare. E non mi si parli di semestre bianco, perché i tempi ci sono tutti. Bisogna essere lucidi e freddi, ma vedo leader che pensano solo alla poltrona”.
PARTITO DEMOCRATICO
Se Forza Italia attende ma sembra voler appoggiare Draghi, la Lega non si sbilancia e Fratelli d’Italia punta al voto prima possibile, altri due partiti invece sono in situazioni completamente differenti. In casa Pd l’appoggio a Draghi è un dato di fatto. “Ringraziamo il presidente Mattarella per aver indicato la strada per superare questa crisi irresponsabile, causata da Renzi e Italia Viva – attacca la deputata dem Chiara Braga – siamo pronti a sostenere lo sforzo di Mario Draghi. Dovrà essere un governo con una forte impronta europeista. Credo proprio che le posizioni sovraniste di Meloni e Salvini siano incompatibili con l’europeismo di Mario Draghi”.
MOVIMENTO 5 STELLE
Il vero “dramma politico” si sta consumando all’interno del Movimento 5 Stelle. I vertici sembrano escludere l’appoggio a Draghi, ma nel movimento c’è chi vorrebbe raccogliere l’appello del presidente. Tra questi, di certo non figura il deputato comasco Giovanni Currò. “Da anni denunciamo l’inadeguatezza della vecchia politica. Purtroppo ora su questa inadeguatezza si creano le basi di un governo con a capo un uomo ritenuto il salvatore della Patria. Lo stesso uomo che però è anche ricordato per i “derivati di stato”, sui quali vi invito ad approfondire. Troppo facile appoggiare governi tecnici per poi scaricarli quando hanno esaurito il loro mandato, come è troppo facile scaricare un uomo scomodo come Giuseppe Conte. Un premier di cui finalmente l’Italia poteva andare fiera anche in Europa”