Serrande abbassate e all’esterno delle attività i titolari con un cero in una mano e nell’altra un cartello in cui si chiede di poter tornare a lavorare a pieno ritmo nel rispetto delle norme di sicurezza. È la protesta organizzata da 100 commercianti dell’associazione “Canzo oltre le vetrine”, contro le chiusure delle attività commerciali e per chiedere di poter lavorare in condizioni di sicurezza.
“Lo stop imposto dalle zone rosse e arancioni – hanno spiegato nei giorni scorsi gli organizzatori – ha causato pesanti ripercussioni per molti negozi che rischiano di non riuscire ad andare avanti”.
Per un’ora, dalle 16 alle 17, i commercianti hanno tirato giù le saracinesche delle attività e sono rimasti fuori dall’ingresso del negozio con il cero e il manifesto che reclama appunto il diritto a lavorare in sicurezza.
La protesta annunciata nei giorni scorsi dai commercianti del paese dell’Erbese ha coinvolto anche le attività dei comuni di Inverigo, Lurago d’Erba, Eupilio, Valbrona e altri centri e trovato il sostegno di Confesercenti Como.
“Così non si può andare avanti, se non si dà la possibilità alle attività di poter riaprire non si avranno poi le risorse per poter poi sopravvivere. I ristori non sono sufficienti e non saranno sufficienti – spiega Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como – Bisogna dare alle attività la possibilità di fare un pezzettino di strada in modo tale che poi con gli aiuti che arriveranno da regione e governo si possa riuscire a stare aperti”.