Svizzera, nuovi provvedimenti in arrivo per contrastare la diffusione del virus. In data odierna, il consigliere federale Alain Berset ha affermato che la situazione epidemiologica sta cautamente migliorando, grazie anche all’efficacia delle misure introdotte il 13 gennaio. Calano contagi, ricoveri e decessi, ma “il tasso di riproduzione resta troppo elevato ed è risalito a 0,94 negli ultimi giorni”, così come preoccupa la circolazione delle nuove varianti.
L’Esecutivo si è poi soffermato sulle restrizioni relative all’ingresso in Svizzera. Secondo quanto riportato da Rsi, Radiotelevisione Svizzera, la quarantena sarà ridotta da 10 a 7 giorni a decorrere dall’ultimo contatto a rischio, ma solo con la clausola di sottoporsi, a proprie spese, a un test (anche rapido) e che questo riporti un risultato negativo. Fino al decimo giorno la mascherina sarà comunque obbligatoria. Vale lo stesso discorso anche per coloro che varcano il confine da un paese considerato a rischio (per l’Italia è il caso di Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna). All’ingresso queste persone dovranno presentare un test negativo, effettuato nell’arco delle ultime 72 ore. Per chi arriva in aereo, l’esito va mostrato prima dell’imbarco. In futuro, i dati dei viaggiatori verranno raccolti attraverso un formulario elettronico, al fine di velocizzare e semplificare la tracciabilità dei contatti.
Sul tema dei viaggi, Berset chiarisce che tali norme non riguarderanno i frontalieri. Anzi, i lavoratori restano liberi di oltrepassare il confine perché “applicare loro la politica dei test non sarebbe né necessaria, né praticabile”.