“Per il comune di Como l’asilo Sant’Elia è una scuola come tutte le altre, ma è una strategia sbagliata. Ci vuole cura e manutenzione. In città manca una visione d’insieme e una progettualità”. Così Attilio Terragni, pronipote dell’architetto Giuseppe Terragni cui si deve il monumento di via Alciato, interviene sulla questione relativa ai nuovi e costosi interventi all’asilo.
Dopo una lunga serie di restauri, poi la sospensione dei lavori, la struttura avrebbe dovuto riaprire entro la Pasqua dello scorso anno. A rallentare la già complicata situazione è intervenuta poi la pandemia che ha definitivamente bloccato il cantiere fino a data da destinarsi. Al momento l’unica notizia certa è che l’asilo necessita di interventi e che il valore si aggira attorno a mezzo milione di euro. Si tratta infatti di una struttura di pregio. L’edificio in stile razionalista è stato progettato nel 1935 e realizzato nel 1936-1937 da Giuseppe Terragni.
“L’architettura non è una lavatrice, non si può chiamare un tecnico per aggiustare un tubo rotto – continua Terragni – Forse non ci meritiamo l’asilo Sant’Elia visto che siamo una società incapace di prendersene cura”.