Recovery Fund, un’opportunità da non perdere per investire nei settori maggiormente colpiti dalla pandemia. Per la Cgil di Como, i fondi messe a disposizione dall’unione Europea permetterebbero di rilanciare alcuni comparti in difficoltà, per esempio il turismo e il manifatturiero, all’interno di un territorio in cui l’emergenza sanitaria sta aumentando la disparità sociale e la povertà. La posizione del sindacato lariano è stata sviluppata durante l’ultima assemblea provinciale, svolta in remoto.
«Intanto – spiega il segretario generale della Camera del Lavoro Umberto Colombo – la discussione sul Recovery Fund non può essere confinata solo a livello nazionale. Vanno coinvolti i territori, ognuno con le proprie peculiarità. I capitoli di spesa ci forniscono delle belle occasioni per rilanciare alcuni settori in difficoltà». Per esempio, diverse aziende tessili hanno contratto il proprio fatturato del 40%. Sul turismo, inoltre, aumentano in misura esponenziale le richieste di disoccupazione, e i lavoratori stagionali sono fra quelli più colpiti dalla crisi. Bisognerebbe investire sulla cultura e sull’innovazione tecnologica: sarebbe una bella opportunità per ripartire. Poi, sfruttando le risorse sulle infrastrutture, si potrebbe fare il salto di qualità verso la mobilità sostenibile».
Secondo la Cgil dunque, il Recovery Fund rappresenta un’occasione da non perdere, a patto di cominciare subito a discuterne. «Noi ci siamo e faremo la nostra parte – conclude Colombo – sono decine le richieste di disoccupazione ricevute tutti i giorni nelle nostre sedi. Sta crescendo la povertà, in una provincia non abituata ad affrontare una crisi così dura. Il rischio, se non si interviene con capitoli di spesa e investimenti pubblici, è che non si sia in grado di reggere».