Scambio di accuse e trattative febbrili tra Roma e Milano e Lombardia in bilico tra zona rossa e zona arancione. La regione potrebbe cambiare colore e scendere a un livello inferiore di rischio già a partire da domenica, ma manca al momento un’indicazione certa.
La cabina di regia del Comitato tecnico scientifico si è riunita oggi, come ogni venerdì, per analizzare i dati che servono a classificare le regioni in base al grado di rischio.
Dalla Lombardia arriva di nuovo con insistenza la domanda di passare alla zona arancione. “La Lombardia deve essere collocata in zona arancione – ripete il presidente Attilio Fontana – Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze”.
“Il Governo prenda atto degli errori commessi fino a oggi e faccia tornare subito i lombardi a lavorare – gli fa eco l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi – Roma la deve smettere con questo attacco e questo astio nei confronti del sistema produttivo lombardo e in generale di tutti i cittadini della regione”. “Regione Lombardia – aggiunge Guidesi – utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per tutelare i propri cittadini e lo farà fino a quando la situazione non cambierà”.
All’attacco le opposizioni. “Sui dati non si scherza. Chiediamo di convocare già lunedì in Commissione d’inchiesta Covid-19 il direttore generale sanità della Lombardia – attaccano i 5stelle – Va chiarito quanto accaduto circa la gestione dei dati che avrebbero costretto la Lombardia alla zona rossa”. “Fontana e Moratti spieghino subito e in modo convincente se da una settimana siamo in zona rossa perché la regione Lombardia ha sbagliato a calcolare l’indice di conatgio Rt – attacca il Pd – Inutile dire che sarebbe un errore molto grave, che ha avuto ricadute pesanti sulla vita dei lombardi”.
Opposta la tesi del leader della Lega Matteo Salvini: “Se 10 milioni di cittadini lombardi sono stati rinchiusi in casa per mesi in base a dati e valutazioni sbagliate del governo – dice – saremmo di fronte a danni morali ed economici enormi, un vero e proprio sequestro di massa. Chi ha sbagliato paghi, chieda scusa e ripari al danno causato”.