I numeri dell’analisi settimanale dell’Ats Insubria certificano una lenta ma chiara discesa dei contagi negli ultimi sette giorni. «Riscontriamo una tendenza alla riduzione dei nuovi positivi – spiega il direttore sanitario Giuseppe Catanoso – La cautela deve restare massima ma questo è un buon segnale, anche perché il timore che potessero essere in aumento, anche con la ripresa delle scuole dopo la pausa natalizia era concreto».
Dal 16 al 22 gennaio, nel territorio comasco dell’Ats Insubria i nuovi casi accertati sono stati 1018 con 12.756 tamponi rispetto ai 1321 del periodo dal 9 al 15 con 11.898 test analizzati. Il tasso di positività è sceso al 18,8% e l’incidenza dei nuovi positivi su 100mila abitanti cala da 225 a 173 nuovi positivi.
Sono invece 783 gli alunni in quarantena, per un totale di 38 classi tra le scuole dell’infanzia, le primarie e le secondarie che sono aperte anche in zona rossa. Il dato più elevato riguarda i 442 alunni delle primarie, oltre a 46 operatori scolastici.
L’attenzione intanto resta concentrata anche sulla vaccinazione. L’Asst Lariana ha eseguito fino ad ora 10.961 somministrazioni, comprese 206 iniezioni della seconda dose. Pesano però ora i ritardi nelle forniture da parte di Pfizer, mentre l’attesa è tutta per l’approvazione del vaccino AstraZeneca, che dovrebbe immettere in Italia nei primi tre mesi del 2021 circa 16milioni di dosi. «Con questa fornitura – sottolinea Catanoso – si potrà partire con la vaccinazione di massa si spera entro marzo». Per questo Ats prosegue nella ricerca di spazi idonei e sta lavorando, per il territorio comasco all’ipotesi di Lariofiere.