Una agenzia di tutela della salute che abbia Como e la sua provincia come unico ambito di competenza. Il centrodestra comasco ha rilanciato la proposta in consiglio comunale attraverso una mozione che ha ottenuto il via libera dell’aula di Palazzo Cernezzi. La politica comasca impegnata in Regione sul fronte sanitario si misura dunque con un provvedimento che cerca di rendere più efficiente il dialogo con il territorio.
Il presidente del consiglio regionale della Lombardia, il comasco Alessandro Fermi, spiega quello che è di fatto un dietrofront rispetto a un assetto organizzativo voluto dallo stesso centrodestra che ora vuole tornare sui propri passi. “L’attuale assetto è figlio di un periodo storico, eravamo nel 2015 – dice Fermi – in cui a livello politico si ragionava per ‘aree vaste’ accorpando più territori. La crisi della pandemia ha messo ancor più in evidenza criticità che erano già avvertite prima del virus. Credo che tutti i consiglieri che la scorsa primavera hanno condiviso con me una fase di ascolto dei territori su questi temi convengano che i tempi sono maturi per un cambio di passo”.
Ne è convinta anche la consigliere regionale della Lega Gigliola Spelzini: “La legge va rivista sicuramente perché è importante che la medicina territoriale risponda alle esigenze in maniera più mirata possibile. Per questo motivo occorre rivedere i confini dell’Ats Insubria affinché venga delineato un territorio meno ampio”.
Da parte sua il sottosegretario regionale comasco Fabrizio Turba si dice favorevole a una Ats Lariana. “Anche il governatore Attilio Fontana è d’accordo – spiega – e tra l’altro avere una Ats comasca più snella e tutta lariana permetterebbe di porre mano a questioni annose come la cittadella della sanità nell’ ex ospedale Sant’Anna di via Napoleona”.
Un dietrofront tardivo per il consigliere regionale pensastellato Raffaele Erba, la riforma dell’Ats “sarebbe una piccola parte di un aspetto ben più ampio. Tanto va ancora fatto e vedremo se si vorranno risolvere i problemi della sanità lombarda riformulando l’intera legge. In gioco c’è una visione dove il pubblico riacquisti finalmente centralità rispetto al privato”.
Per il consigliere regionale comasco del Pd Angelo Orsenigo infine “la mozione proposta da Lega e Forza Italia in consiglio comunale a Como rimarca come il sistema sanitario lombardo vada riformato in maniera strutturale a partire dalla Legge regionale del 2015, supportata e votata dagli stessi partiti che oggi ne chiedono la revisione. Non possiamo ignorare gli inquietanti segnali arrivati nell’ultimo anno circa le debolezze del nostro servizio sanitario. Il cambiamento è d’obbligo”.