Accusato di violenza sessuale sulla moglie e sulla figlia di 11 anni e condannato in primo grado a 8 anni e mezzo, un 45enne della Bassa Comasca è stato assolto in Appello dai giudici del tribunale di Milano “perché il fatto non sussiste”. Confermata invece anche in secondo grado l’accusa di maltrattamenti in famiglia, con una condanna a 2 anni. L’assoluzione non è stata impugnata dalla procura generale, diventando dunque definitiva.
Assistito dal legale Aldo Turconi, il 45enne comasco ha presentato ricorso contro la condanna per violenza sessuale e i giudici milanesi gli hanno dato ragione. La moglie del 45enne aveva denunciato oltre dieci anni di violenze, dal 2006 al 2017.
La donna aveva raccontato di vessazioni, pestaggi e anche di atti sessuali non consenzienti e di palpeggiamenti alla figlia. Per i giudici di secondo grado però non ci sarebbero prove delle violenze sessuali e la deposizione della donna sarebbe stata «generica, imprecisa, e priva di riferimenti spazio-temporali».
La bambina, per i giudici sarebbe stata suggestionata dalla mamma e dall’assistente sociale. «Un reato come quello contestato, deve essere rigorosamente dimostrato», scrivono i giudici nell’assolvere il 45enne dall’accusa di violenza sessuale.