Il 27 gennaio si ricorda l’Olocausto per raccontare ai giovani cosa è stato e per fare in modo che non avvenga mai più. In questa occasione il Teatrogruppo popolare ripropone lo spettacolo “La farfala sucullo”, un’esibizione che parla al pubblico attraverso la vicenda di un ragazzo zingaro. Non solo, la storia prende in esame anche il tema dei campi di concentramento.
Un giovane nomade viene salvato dalla madre che lo affida a un medico nazista, mettendolo al suo servizio e prospettando al medico la possibilità di fare su di lui, zoppo, esperimenti che gli consentano la notorietà. Il medico lo porta con sé, oltre la rete di un lager in cui sono racchiusi migliaia di ebrei. “Il teatro, come a volte succede, corre in soccorso dei meno potenti – si legge nella nota pubblicata dal Teatro – ed è questo il motivo de la farfala sucullo. Siamo convinti che la cultura offre conoscenza e può quindi muovere le coscienze, perché il razzismo nasce in maggior luogo là dove si ignora. Lo spettacolo, premio “Teatro e shoà 2007”, cerca di mettersi in comunicazione con la diversità, tramite l’emozione della vicenda che narra e delle canzoni che la accompagnano. L’intento è essere, in un momento oscuro, un appiglio a chi ha voglia di credere che il razzismo non è mai una buona opinione”.
La rappresentazione sarà disponibile venerdì 22 gennaio sul canale YouTube, sulla pagina Facebook e sul sito. Durante il primo appuntamento alle ore 15, l’esibizione sarà resa fruibile allo scuro (solo audio), mentre la seconda parte sarà visibile in chiaro alle ore 21 (visione integrale).