La bocciatura dell’ordinanza regionale da parte del Tar potrebbe riportare in classe da lunedì gli studenti delle scuole superiori al 50%.
“E’ un momento difficile per tutti, ma questa pandemia c’è da un anno e ancora non c’è un coordinamento efficace del tavolo Stato – Regioni. Questi cambiamenti dell’ultimo minuto non aiutano – commenta Angelo Valtorta, preside del liceo Volta di Como, che sottolinea: “Il problema non è quello che accade nelle scuole superiori, luoghi controllati e sicuri, ma quello che succede al di fuori. Le sentenze vanno rispettate, faccio però fatica a capire la posizione di chi ha fatto ricorso al Tar in un momento di emergenza sanitaria”.
Alla voce di Valtorta, si affianca quella di Roberto Peverelli, preside del Setificio: “Dobbiamo attendere domani per conoscere la collocazione della Lombardia, se diventerà zona rossa nulla cambierà, se resteremo in zona arancione, dovremo organizzarci per riportare le lezioni in presenza fino al 50%”, spiega il dirigente dell’istituto tecnico industriale del capoluogo lariano, che ricorda come, nel caso, si dovrà adeguare anche il trasporto pubblico.
“Dobbiamo ancora una volta riorganizzare il lavoro, i cambiamenti da un giorno all’altro non semplificano certo la vita a nessuno, non solo a noi ma anche alle famiglie, che sono collaborative e mostrano anche stima per il lavoro che stanno facendo la scuole. Noi siamo pronti –spiega Peverelli- perché abbiamo già predisposto due sistemi organizzativi: uno per attività prevalentemente con didattica a distanza, un altro per lezioni con presenza al 50%, in base alle decisioni che arriveranno domani sceglieremo quale adottare”.
Sull’argomento interviene il consigliere regionale Dem, Angelo Orsenigo: “Il Partito Democratico ha presentato oggi una mozione che impegna la giunta a riaprire le scuole il 25 di gennaio con didattica in presenza al 50%. Non solo –continua Orsenigo- chiediamo che la Regione si attivi con il governo per continuare la didattica secondo le stesse modalità anche con una zona rossa”.