Durante le feste i comaschi hanno drasticamente abbassato gli spostamenti verso uffici, parchi, supermercati o stazioni, ma hanno incrementato la mobilità verso le zone residenziali per visitare parenti o amici.
E’ quanto emerge da un’analisi di Google, il Rapporto sugli spostamenti della comunità. Il colosso digitale dei big data ha monitorato tramite gli smartphone la variazione negli spostamenti.
“Lo scopo di questo set di dati – spiegano da Mountain View – è mitigare la diffusione del COVID-19. Non deve essere usato per finalità di diagnosi, prognosi o cure mediche. Non deve inoltre essere usato per avere indicazioni relative a piani di viaggio personali”.
I software di Google hanno confrontato gli spostamenti da domenica 29 novembre a domenica 10 gennaio a un valore medio di riferimento calcolato sull’inizio del 2020.
Rispetto a questo valore, tra dicembre e gennaio in provincia di Como sono diminuiti del 64% gli spostamenti verso ristoranti, bar, centri commerciali, cinema e musei. È calata drasticamente – meno 52% – anche la mobilità verso le stazioni di trasporto pubblico (autobus, treni, metropolitane). Lievemente più contenuto ma comunque importante – 46% – il calo nella frequentazione di alimentari e farmacie. La tendenza a visitare e sfruttare i parchi è calata del 36%. Sul fronte lavoro, si nota un calo del 25% di mobilità verso gli uffici e i luoghi di produzione. Queste percentuali negative sono evidentemente l’effetto delle misure restrittive.
Ma c’è un dato, uno solo, con segno “più”: è lo spostamento verso le zone residenziali, aumentato tra dicembre e gennaio del 14% rispetto al periodo di riferimento.
Le regole durante le feste permettevano infatti, pur con qualche restrizione, di andare a trovare parenti e amici, e stando ai dati i comaschi hanno largamente utilizzato questa possibilità.