Accusato di aver abusato di una 18enne dopo averle fatto assumere cocaina, è stato condannato a 7 anni un 45enne originario del Milanese ma con casa a Gravedona. I fatti contestati sono avvenuti nel mese di novembre del 2019 e la sentenza, nel processo con giudizio immediato, è stata pronunciata oggi in tribunale a Como.
L’accusa, con il pubblico ministero Antonio Nalesso aveva chiesto 8 anni mentre la difesa aveva invocato l’assoluzione. L’uomo infatti ha sempre sostenuto che non ci sia stata alcuna violenza e che la 18enne, con la quale ha avuto un rapporto orale, fosse consenziente. Tesi alla quale il giudice non ha creduto, decretando una condanna a 6 anni e 8 mesi per la violenza sessuale alla quale si sommano 4 mesi per la cessione di sostanze stupefacenti.
Il 45enne era stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo di Menaggio dopo le indagini seguite alla denuncia della ragazza. Dal luglio scorso ha ottenuto gli arresti domiciliari. La 18enne, secondo quanto ricostruito, sarebbe stata convinta dall’uomo ad assumere cocaina e poi superalcolici. Una volta incapace di opporsi, secondo l’accusa, avrebbe subito la violenza. Solo l’arrivo del fidanzato e del fratello di quest’ultimo avrebbe interrotto l’abuso. La 18enne è poi stata soccorsa nel bagno dell’appartamento, in stato confusionale e dopo aver accusato un malore.
Diversa la ricostruzione della difesa. “La sentenza ci delude molto – dice l’avvocato Davide Brambilla, legale del 45enne – Non c’è stata coercizione fisica né minaccia e di conseguenza dunque l’atto non si può considerare un abuso. La ragazza ha denunciato solo due mesi dopo e, al momento dell’intervento del 118, secondo il referto degli operatori era lucida, cosciente e collaborante, oltre che consapevole di quanto successo”. “Leggeremo con attenzione le motivazioni della sentenza – aggiunge Brambilla – ma certamente faremo ricorso”.