Una piccola impresa su 4 teme di chiudere durante quest’anno se l’attuale stato di difficoltà dovesse protrarsi. E’ quanto emerge da un’analisi svolta dal Centro studi Cna tra gli iscritti alla Confederazione dal titolo “Pensare a un futuro senza Covid. Le aspettative delle imprese per il 2021”.
A fronte di un 32,9% complessivo di imprese italiane che nel 2021 ritiene di crescere o perlomeno di recuperare le perdite accumulate nel 2020, spicca un predominante 67,1% scarsamente o per nulla fiducioso nel breve periodo. In particolare, il 40,1% delle imprese intervistate, dopo avere accusato un forte ridimensionamento l’anno scorso, è convinto che in questi 12 mesi non tornerà ai livelli precedenti. E il residuo 27% ha addirittura paura di cessare l’attività.
“La situazione è ovviamente molto difficile – dice Ivano Brambilla, Segretario della Cna del Lario e della Brianza – Il territorio lariano è stato duramente colpito e rispecchia simili cifre. Da noi alcuni settori trainanti, come il turismo, sono fortemente danneggiati. Il pessimismo emerso dall’indagine è, a mio avviso, supportato dalla realtà. Va però detto – spiega – che se a questi imprenditori venissero date delle certezze, il territorio lariano potrebbe riprendersi”. E quando si parla di certezze “si intende innanzitutto sapere quanto prima come verranno utilizzati i fondi europei. Vedere come saranno gestiti, ad esempio, andando a incidere sull’innovazione tecnologica o sulle infrastrutture, potrebbe essere da stimolo per chi lavora. E la nostra provincia sarebbe in grado di farlo”.
Tornando all’analisi svolta su tutto il Paese disaggregando i dati per settore, la palma dell’ottimismo va al comparto edilizio, seguito dal manifatturiero. All’opposto, i settori più negativi sono il turismo, il trasporto e i servizi per la persona.