Bar e ristoranti chiusi fino al 28 febbraio, attività sportive e culturali ancora sospese e telelavoro obbligatorio. Sono queste le misure annunciate ieri in Svizzera dopo una seduta straordinaria del Consiglio federale. I provvedimenti verranno messi a punto in via definitiva il 13 gennaio, dopo un consulto anche con i Cantoni, ma la linea indicata dal ministro dell’Interno svizzero, Alain Berset, a nome di tutto il governo federale, è stata chiara. Ci sarà un nuovo giro di vite sulle misure già in vigore dal 22 dicembre fino al 22 gennaio.
«Sul fronte epidemico, la situazione resta tesa. – si legge nella nota diffusa alla stampa – Il Consiglio federale prevede perciò di prolungare di cinque settimane, vale a dire sino alla fine di febbraio, i provvedimenti adottati per combattere la diffusione del Coronavirus». I Cantoni potranno esprimersi proprio il 13 gennaio su possibili inasprimenti e non potranno invece alleviare le misure.
Soltanto in Ticino oggi si sono registrati 157 nuovi casi e 9 decessi, mentre i ricoverati negli ospedali ticinesi sono 367, con 19 nuovi pazienti e 17 dimessi, e con 51 letti di terapia intensiva occupati.
Tra gli inasprimenti proposti per far fronte al numero dei contagi, «l’obbligo del telelavoro, la chiusura dei negozi, un’ulteriore limitazione degli assembramenti e delle manifestazioni private, una maggiore protezione delle persone particolarmente a rischio e ulteriori misure sul posto di lavoro» si legge sempre nella nota.
Nuovi provvedimenti potrebbero riguardare anche la scuola dell’obbligo. E, ha ribadito più volte Berset, «le stesse regole varranno in tutta la Svizzera».
Il presidente del Consiglio di Stato Ticinese, Norman Gobbi, ha espresso perplessità: «Non c’è evidenza che la chiusura di bar e ristoranti abbia portato a una riduzione dei casi – ha detto – la gente si infetta ancora anche in casa». Gobbi si è però detto favorevole al telelavoro obbligatorio e ha confermato il proseguimento della stagione sciistica.