Tamponi a tappeto alle persone rientrate dal Regno Unito e già tre casi della cosiddetta variante inglese del Covid accertati dall’Ats Insubria, ai quali si aggiungono altri quattro campioni ancora in fase di valutazione.
“Dal 21 dicembre scorso abbiamo avviato uno screening specifico su tutte le persone provenienti dal Regno Unito – spiega Marco Magrini, coordinatore Covid dell’Ats Insubria – Ci occupiamo direttamente dei tamponi, che poi vengono processati dai laboratori di riferimento”
Fino a ieri erano state controllate 518 persone. “Abbiamo avuto dieci casi di tampone positivo e di questi, in 3 casi è già stato accertato che si tratta della variante inglese – dice Magrini – Due dei positivi sono una hostess e uno steward che oltre a lavorare insieme sono compagni nella vita, mentre il terzo caso non è collegato agli altri due. Tre dei positivi accertati invece non hanno la variante inglese, mentre per gli ultimi quattro i tamponi sono in corso di accertamento al Policlinico San Matteo di Pavia”.
Al momento, per l’Ats non c’è alcun allarme. “In questo momento proseguiamo con lo screening di tutti i soggetti provenienti dal Regno Unito ma non ci sono particolari criticità – dice Giuseppe Catanoso, direttore sanitario dell’Ats Insubria – Tra l’altro, guardando l’indice di contagio Rt e confrontando quello del nostro territorio con quello del Regno Unito si vede che noi, all’inizio della seconda ondata abbiamo avuto picchi maggiori di quelli attuali dell’Inghilterra”.