Lorenzo Quadri, deputato della Lega dei Ticinesi, non perde occasione – è noto – per attaccare italiani e frontalieri.
L’elenco delle invettive sarebbe fin troppo lungo. Di recente, parlando di pandemia, Quadri – ad esempio – ha bollato i lavoratori frontalieri come “untori”. Testualmente: “Ticino impestato a causa dei confini aperti con l’Italia”.
Nei giorni scorsi invece se l’è presa con gli abitanti di Campione d’Italia, enclave che sta attraversando una profonda crisi dopo la chiusura del Casinò e il dissesto finanziario del Comune.
I ministeri degli Esteri svizzero e italiano hanno siglato un’intesa che permetterà ai campionesi di continuare a utilizzare le targhe elvetiche, per evitare che a causa dell’ingresso di Campione nello spazio doganale europeo gli abitanti dell’enclave debbano da gennaio reimmatricolare in Italia i mezzi.
Bene, in un’interpellanza al Governo Federale, Lorenzo Quadri chiede: “Gli accordi con l’Italia vengono conclusi solo quando sono a vantaggio dell’Italia?”. E ancora, si lamenta del fatto che ex dipendenti del Casinò e del Comune di Campione d’Italia residenti in Ticino prendano la disoccupazione, “nonostante – dice – non abbiano mai pagato i relativi contributi“.
A Quadri risponde – parola per parola Marina Costioli, presidente del Comitato civico campionese.
“Vorremmo ricordarle – si legge nella lettera aperta – che attraverso l’immatricolazione delle circa 1.700 auto e moto dei campionesi l’economia cantonale, fra tassa della circolazione, assicurazioni, manutenzioni, acquisti vetture, abbonamenti Tcs, incassa 5 milioni di franchi. Non poco dunque per un vantaggio che, a suo avviso, sarebbe solo unilaterale”.
E ancora, sulla disoccupazione dei campionesi residenti in Ticino, Costioli precisa che “queste persone vivono e hanno casa in Ticino, pagano qui le tasse comunali, e diversi fra di loro sono anche cittadini svizzeri. Il fatto di poter beneficiare della disoccupazione è una volontà di legge, così come i 60mila frontalieri, che pagano le tasse in Ticino, qualora rimanessero senza lavoro avrebbero diritto alla disoccupazione italiana, in quanto lì residenti. Vuole fare cambio onorevole – chiede Costioli – fra la qualche decina di campionesi e le migliaia di frontalieri?”. Domanda ovviamente provocatoria.