Stretta in Svizzera. Partiranno da domani le nuove restrizioni annunciate dal Consiglio federale venerdì scorso, per combattere la diffusione del virus. Chiudono bar, ristoranti, strutture sportive e centri culturali ma restano aperti gli impianti sciistici. Sul tema ormai dibattuto da settimane, la Confederazione aveva lasciato libera scelta ai singoli Cantoni.
Alcuni territori hanno deciso di fermare seggiovie e impianti di risalita. Lucerna, Svitto, Nidvaldo, Zurigo, San Gallo, Uri e Zugo chiuderanno i loro comprensori dal 22 dicembre. Appenzello, Interno e Obvaldo lasceranno attive le funivie solo per gli escursionisti. Nel Cantone dei Grigioni le stazioni sono aperte durante le festività, purché la condizione epidemiologica resti stabile.
Sul fronte del Canton Ticino, gli impianti sciistici restano al momento operativi ma sono comunque attese per domani, le decisioni da parte delle autorità ticinesi. Intanto, i responsabili delle stazioni hanno fissato un limite massimo giornaliero per evitare assembramenti e incidenti che andrebbero a pesare maggiormente sul sistema sanitario: 1.300 sciatori a Bosco Gurin, 1.000 ad Airolo-Pesciüm e 900 a Carì e al Nara. «Anche le nostre autorizzazioni – ha commentato il Presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi, ai microfoni della Rsi, Radiotelevisione svizzera – in caso di grossi problemi, potrebbero essere revocate con effetto immediato. La situazione è costantemente monitorata».