I mobili salvano l’export in provincia di Como, ma la situazione del comparto è ben lontana dall’essere rosea non solo per il territorio, ma per l’intera regione.
In un anno gravemente segnato dagli effetti negativi della pandemia anche sull’economia, l’export lombardo, nel terzo trimestre registra un +17,9% sul trimestre precedente, ma resta negativo il confronto con il 2019, -7,9%. La ripresa delle attività dopo il lockdown infatti ha riattivato gli scambi con l’estero durante i mesi estivi, il valore delle esportazioni originate dalla Lombardia sale a poco più di 28 miliardi di euro, livello paragonabile al terzo trimestre 2017.
L’allentamento delle misure in estate, non solo in Italia ma anche all’estero, ha dato nuovo vigore agli scambi tra Paesi dopo il crollo nei mesi interessati dal blocco: “Con un rimbalzo congiunturale che interessa tutte le provincie e la maggior parte dei prodotti “, osserva il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio, anche se nel confronto su base annua, continua il presidente: “Non consente ancora di recuperare il terreno perso nel primo semestre, ad eccezione dei prodotti alimentari”.
Rispetto allo scorso anno, solo Sondrio risulta positiva, +5,8% tendenziale, negative tutte le altre province: Como -6,5%, – 11,7% invece per Milano.
Protagonisti della ripresa positiva delle esportazioni della provincia lariana durante il trimestre estivo sono stati i mobili, molto apprezzati oltreconfine, l’export del comparto ha raggiunto una crescita del 13%.
Le destinazioni principali per l’export vedono la Germania confermarsi il principale mercato della Lombardia, seguito da Stati Uniti, Spagna e Francia.
Anche le importazioni lombarde mostrano un miglioramento del quadro congiunturale registrando un incremento del 9,1% e tornando sopra i 28 miliardi di euro. Nel confronto su base annua si registra ancora un dato negativo (-10,7%) ma in miglioramento rispetto al trimestre precedente (-24,7%).
I risultati sostanzialmente simili per import ed export portano a una riduzione complessiva del deficit commerciale che si attesta a 72 milioni di euro.