L’emergenza sanitaria si è trasformata rapidamente in emergenza economica. E’ un dato di fatto: molte attività non hanno retto all’impatto del lockdown e non hanno riaperto, c’è chi ha perso il lavoro, molti sono in cassa integrazione. Si sono venute a creare nuove povertà che hanno bisogno di risposte concrete.
Tante famiglie anche sul territorio comasco da un mese con l’altro si sono trovate a fare i conti seriamente anche nel fare la spesa.
Secondo l’osservatorio della Caritas Diocesana, sono poco meno di un migliaio i nuovi poveri comaschi. La Caritas serve 700 persone nella Diocesi che comprende una parte della provincia di Como, oltre al territorio di Sondrio e una porzione di Varese. “Si tratta circa di 300, 350 famiglie” – spiega il direttore Roberto Bernasconi che sottolinea anche che per un discorso provinciale bisogna aggiungere tutto il territorio dell’Erbese e del Canturino, che sono sotto la Diocesi di Milano, per un numero altrettanto grande di aiuti. “Il nostro primo compito è ridare dignità alle persone – spiega Bernasconi – Ne parlavo anche con i colleghi delle altre diocesi. Noi, ad esempio, stiamo distribuendo delle tessere, dei buoni da 100 euro per fare la spesa nei supermercati”.
Ogni volta che si avvicina una persona nuova, con la sua famiglia, la Caritas pensa a un percorso. “In alcuni negozi di paese è stata attivata la ‘spesa sospesa’ per i bisognosi – prosegue il direttore della Caritas – Cerchiamo in ogni modo di tenere divise le nuove povertà da quelle purtroppo radicate. C’è chi ha appena perso il lavoro, ma anche chi ha solo l’esigenza di raccontare i suoi problemi e le sue fatiche esistenziali. Dobbiamo ridare fiducia alle persone” conclude Bernasconi.
E a proposito di aiuti “sospesi” l’associazione Panificatori e Pasticceri di Confcommercio Como hanno risposto alla proposta di solidarietà della Delegazione lariana dell’Accademia Italiana della Cucina del “panettone sospeso”, acquistabile nelle attività che hanno aderito. Saranno poi distribuiti dal Banco alimentare.