Le sorti del Casinò di Campione, chiuso dal 27 luglio 2018, tornano sotto i riflettori in vista dell’udienza fallimentare fissata in tribunale a Como per il prossimo 18 dicembre. In discussione da un lato c’è la seconda istanza di fallimento presentata dalla Procura di Como, dopo che la prima era stata dichiarata nulla dalla Corte d’Appello per vizi di forma, dall’altro la richiesta avanzata dagli ex amministratori, ora tornati alla guida della casa da gioco, di rientrare in possesso delle chiavi e dei conti correnti della struttura.
In attesa dell’udienza, la discussione è approdata in consiglio comunale. Nei giorni scorsi il sindaco Roberto Canesi ha indetto una riunione, che si è poi svolta ieri, lunedì 14 dicembre, per proporre la costituzione di un gruppo di lavoro attorno al futuro del Casinò. L’incontro ha visto anche la partecipazione del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. “Accogliamo con forte speranza l’interesse del Governo in merito alla ripartenza del casinò di Campione – scrive in una nota l’amministrazione comunale – e sicuri di un concreto impegno delle istituzioni per la riapertura, sottolineiamo che il riavvio delle attività costituisce l’unica soluzione reale per restituire linfa al tessuto economico e sociale dell’intera comunità campionese”.
Divergente il pensiero del gruppo di minoranza Campione 2.0, guidato da Simone Verda, secondo il quale l’amministrazione non dovrebbe assumere nessuna decisione fino a che non sarà terminata la vicenda giudiziaria. “L’immobilismo di fronte alle imminenti scadenze decisive per il futuro del paese, – replica la giunta comunale – non risponde adeguatamente alle responsabilità assunte di fronte alla popolazione. Questo tipo di posizione significherebbe di fatto sposare la tesi del fallimento della società che resta per il Comune di Campione d’Italia il peggiore degli scenari possibili”.