“Cosa ci aspettiamo? Forse è meglio non aspettarsi niente da domenica. Sicuramente ci sarà in giro più gente, però adesso è disastroso”.
La Lombardia da domenica passa da zona arancione a gialla: il cambiamento, che prevede un allentamento delle restrizioni per bar e ristoranti che potranno tornare ad accogliere i clienti fino alle 18, è stato annunciato ieri dal presidente della Regione Attilio Fontana, ed ora si attende solo la firma del ministro Speranza per ufficializzare il passaggio.
Per i ristoratori una buona notizia, commentata però con poco entusiasmo: niente cene seduti nei locali, significa per la categoria vedere azzerate le entrate provenienti dalle tavolate di amici e parenti che si ritrovano per gli auguri o per festeggiare Natale e Capodanno, che rappresentano già in tempi “normali” importanti fonti di guadagno.
“Stiamo preparando, vediamo come andrà, speriamo di restare un po’ aperti e lavorare un po’”, commenta un giovane ristoratore del centro che, in vista della riapertura, sta imbiancando le pareti della sala”.
“E’ chiaro, la zona gialla è una cosa positiva –tiene a sottolineare un barista- ma non deve esserci subito il “pronti via”, perché se no dopo va a finire che si ritorna indietro. Noi siamo aperti dal 5 novembre con l’asporto e diciamo che siamo un po’ stufi di fare questa vita perché alla fine è un lavoro un po’ snaturato”.
“Le persone – spiegano i ristoratori-, chiedono, quando va bene, qualche informazione sulla possibilità di tornare a consumare seduti nel locale, ma di prenotazioni, non se ne parla, nemmeno per il pranzo di Natale”.