L’autore lariano Andrea Vitali festeggia 30 anni di attività. Lo scrittore, apprezzato dal pubblico quanto dalla critica, nel suo nuovo romanzo “Nessuno scrive al federale” sceglie il Lago di Como come scenario per ricostruire il tentativo del fascismo di appropriarsi della Befana. Oltretutto, la signora che porta i doni nella notte dell’Epifania è protagonista anche del suo recente romanzo per bambini e ragazzi “La zia Ciabatta”.
Vitali non solo ha ricominciato a fare il medico, da volontario, dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria, ma è tornato in libreria per Garzanti riportando in scena uno dei personaggi più conosciuti: il maresciallo Ernesto Maccadò. «Le rive del Lago di Como – si legge nella trama – sono punteggiate di paesi e paesini accomodati ai piedi delle montagne dove non succede granché. Tranne a Bellano. Questa piccola cittadina però, è tutt’altro che un luogo tranquillo. E non è facile scacciare il pensiero che vi regni una certa follia».
«Il maresciallo e la sua Maristella, che non sono di Bellano, si sentono sempre più a casa sulle rive del Lago di Como perché – commenta Vitali in un’intervista pubblicata su Repubblica – stanno per avere il primo figlio. Avevo un debito verso la donna, che inizialmente aveva vissuto male il trasferimento e che sognava di diventare madre. Lo spunto di questa nuova storia è il passato, non proprio fascista, del segretario della sezione locale del partito, che ha il terrore che qualcuno lo riveli, con una lettera, al Federale».