È partita ieri la corsa al cosiddetto “Cashback di Natale“, il programma sperimentale del Governo che prevede un rimborso del 10% sugli acquisti sostenuti attraverso carte di credito, debito, prepagate e applicazioni, con un tetto massimo di 150 euro fino alla fine dell’anno. Va detto che nelle ultime 24 ore sono stati tanti coloro che hanno tentato invano di registrare i propri metodi di pagamento sull’App “IO“, andata in tilt per le numerose richieste.
Secondo quanto riportato da Ansa, nonostante i rallentamenti e i disagi della giornata, proseguiti quasi fino a sera, sono state caricate 1.157.840 carte di debito e carte di credito, cui si aggiungono 122.685 carte pagoBancomat. Si parla di 7,6 milioni di download, con 2,3 milioni di utenti attivi nelle ultime 24 ore e picchi di oltre 14mila operazioni al secondo. Va ricordato che, l’applicazione resta comunque impossibile da utilizzare per chi non si sia munito di Spid o del Pin della carta di identità elettronica. Per questo motivo, sono tanti gli operatori che si sono attrezzati per consentire ai cittadini di registrarsi senza i documenti in questione: Hype, Satispay, Nexi Pay e Yap.
Superato lo scoglio del “login in” però, gli ostacoli non finiscono. Attenzione alle regole e ai limiti per il rimborso (sono esclusi gli acquisti online). Le transazioni per avere il 10% sono valide soltanto il giorno dopo l’avvenuta registrazione. Per ogni singolo pagamento inoltre, il massimo di “Cashback” maturabile è di 15 euro, anche se la spesa è superiore ai 150 euro. Occorre ricordarsi di effettuare almeno 10 scontrini entro la fine dell’anno per raggiungere la soglia che permette di ottenere la percentuale. Va in aggiunta segnalato che, proprio per incoraggiare le spese attraverso le carte, non esiste una soglia minima e che di conseguenza è consentito pagare anche un semplice caffè. La restituzione dell’incentivo avverrà nel febbraio 2021, solo dopo aver inserito nell’app “IO” il proprio Iban.