Giacomo Leopardi, il poeta malinconico. Esiste un filo conduttore che lega il celebre esponente italiano dell’Ottocento a Como. Secondo quanto comunicato dal Corriere di Como, il museo Archeologico Paolo Giovio custodisce il manoscritto di un’opera d’esordio come “L’appressamento della morte”. Un testo che Vincenzo Guarracino, leopardista comasco di fama internazionale, ha presentato in edizione critica e che potrà essere esposto al pubblico quando l’attuale situazione epidemiologica lo consentirà. Lo stesso Guarracino, firmerà l’anno prossimo l’antologia “L’infinito dal Colle di Brunate” edita da Pozzoni, con testi di poeti emergenti ispirati all’Infinito, il capolavoro che non ha certo bisogno di presentazioni.