Giovedì scade l’ultimo Dpcm e venerdì entrerà in vigore un nuovo decreto. Che, secondo le anticipazioni emerse fino ad ora, imporrà limiti molto stringenti per le feste di Natale, nel periodo dal 20 dicembre fino al 6 gennaio.
Gli spostamenti, innanzitutto, dovrebbero essere vietati nel periodo di blocco anche tra Regioni gialle, con l’eccezione del rientro a domicilio. Potrebbe essere concessa una deroga per il ritorno a casa dai genitori anziani da parte di un solo parente, ma verrà deciso nella riunione di martedì. Allo studio anche l’obbligo di quarantena per chi rientra dall’estero.
L’ipotesi al vaglio per le seconde case, invece, è consentire di usufruirne ma solamente prima del blocco del 20 dicembre.
Niente sci – gli impianti dovrebbero rimanere chiusi, salvo ripensamenti -, niente cinema o teatro, nessuna festa o veglione, nessuna messa di mezzanotte. I ristoranti, in base alle ultime ipotesi, potrebbero restare aperti ma solo nelle zone gialle e comunque verrebbero chiusi il 25 e 26 dicembre.
Queste sono le ipotesi al vaglio del governo, che verranno confermate, integrate o smentite entro metà settimana.
L’esecutivo dovrà anche decidere se e come recepire le richieste delle Regioni amministrate dal centrodestra, che spingono sulla riapertura degli impianti sciistici, dei ristoranti di sera e sulla possibilità di celebrare la messa di mezzanotte.