Il Comitato dei pendolari di Como Lecco alza l’attenzione sulla mancata convocazione dei Tavoli territoriali del servizio ferroviario da parte della Regione Lombardia, un “silenzio assordante” che a meno di un ripensamento dell’ultima ora da parte dell’assessore Terzi, vedrà il Pirellone glissare per la seconda volta in meno di 12 mesi l’appuntamento –che si dovrebbe tenere due volte all’anno- dedicato al confronto sul servizio ferroviario lombardo.
“Eppure –scrive il Comitato- di argomenti su cui confrontarsi o, meglio, rendere conto da parte sia di Trenord che di Regione Lombardia, visto tutto quello che è successo negli ultimi mesi, e sta tuttora succedendo, ce ne sarebbero”.
I pendolari puntano il dito sulle soppressioni dei servizi prima e dopo il lockdown, su quella che definiscono la “tragicomica” vicenda degli orari settembrini, dei convogli sovraffollati, dei disservizi estivi ed autunnali, sulla farsa dei rimborsi e dello smart working, senza dimenticare la riforma dei biglietti integrati cui sviluppo sarebbe ancora in sospeso. Non mancano nella nota le preoccupazioni su “attuali voci di un tracollo economico di Trenord (mancherebbero 150 milioni)”, sul possibile taglio dei servizi anche nel 2021 e sulla ancora ignota sostituzione del personale prossimo al pensionamento.
“Non si può quindi eludere il sospetto che i problemi economici lamentati da Trenord e il mancato turnover del personale non siano in realtà due facce dello stesso problema. Perché forse -conclude il Comitato- i problemi economici non sono propri del sistema ferroviario, alla luce del fatto che Regione si prende la libertà di accollargli i debiti delle autostrade lombarde, in un’operazione finanziaria e di cassa che definire spregiudicata è ancora poco”.