Altri due milioni di euro, stanziati dalla giunta Fontana, su proposta dell’assessore all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, consentiranno lo scorrimento della graduatoria dell’avviso pubblico relativo alla valorizzazione dei beni culturali appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche e quindi il finanziamento di altri progetti. In tutto sono oltre sette i milioni di euro investiti dalla Regione Lombardia nella ristrutturazione del patrimonio ecclesiastico, che appartiene in profondità alla cultura delle comunità territoriali.
Il bando aveva l’obiettivo di promuovere e sostenere progetti finalizzati alla conservazione, valorizzazione e incremento dell’utilizzo pubblico di beni culturali mobili e immobili, di proprietà di enti e istituzioni ecclesiastiche.
Le risorse stanziate dalla Regione ammontano oggi a 7.072.928 euro. Il bando ha incontrato un grande successo, visto che il valore complessivo dei progetti finanziati ammontava a un totale di 18.600.758 euro.
Tutto il territorio regionale (Province e Diocesi lombarde o proprietarie di beni situati in Lombardia) è stato interessato dai contributi con questa divisione: a Bergamo 16 progetti finanziati, Brescia 12, Como 6, Cremona 2, Lecco 3, Lodi 4, Mantova 3, Milano 17, Monza Brianza 4, Pavia 5, Sondrio 6, Varese 9. Per un totale di 87 progetti finanziati. “Sin dall’inizio della legislatura – ha sottolineato l’assessore Stefano Bruno Galli – abbiamo ritenuto fondamentale investire nella valorizzazione dei beni culturali. Lo abbiamo fatto anche durante questo periodo particolare in piena emergenza Coronavirus in quanto continuiamo a ritenere strategico questo settore. L’incremento approvato in Giunta ci consente di finanziare altri progetti esclusi. In Lombardia sono numerosi i beni appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche, che rappresentano il cuore delle nostre comunità territoriali e un elemento essenziale dell’identità culturale della nostra grande regione. Per questo abbiamo reperito altre risorse per valorizzarne un numero sempre maggiore e andare incontro a chi ha presentato la domanda su un bando che ha raccolto davvero ampi e diffusi consensi”.