“C’è un tempo per lavorare senza sosta per il bene comune e per la salute dei cittadini, ma c’è un tempo per riflettere su cosa serva per poterlo fare al meglio raggiungendo tutti” a parlare è Dario Cremonesi presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche di Como a margine della lettera inviata a Regione Lombardia siglata da lui assieme a tutti i colleghi del territorio.
“Fin dall’esordio della pandemia abbiamo garantito sino allo stremo delle forze la riorganizzazione e la nostra presenza negli ospedali per assicurare l’assistenza e la cura dei cittadini” sono tra le prime parole, messe nere su bianco nella missiva indirizzata al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e per conoscenza all’assessore al Welfare Giulio Gallera e ad altri dirigenti. Al centro la richiesta di maggiore attenzione alle professioni sanitarie.
“Abbiamo trasformato l’essenza delle strutture del territorio progettate e organizzate per erogare servizi alle persone fragili o affette da patologie croniche in reparti per acuti e garantito l’assistenza domiciliare anche con estrema difficoltà a reperire i dispositivi necessari – si legge ancora nella lettera – Nessuno si è tirato indietro e continueremo ad impegnarci“.
Una serie di riflessioni che sfocia in richieste concrete che Cremonesi riassume così: “Non è più pensabile ipotizzare di sostenere il sistema sanitario nazionale e regionale senza un adeguato numero di risorse infermieristiche che si dispieghino in ogni setting di cura, dall’ospedale al domicilio dei pazienti – ha spiegato – La contrazione di investimenti degli ultimi dieci anni induce oggi una sofferenza di sistema che piega i professionisti, impattando con una portata imponente, in una seconda fase che sembra peggiore della prima”.
E’ ancora l’ordine comasco a fare il punto della situazione sul territorio. Per la provincia di Como è prevista l’assunzione di 93 infermieri di famiglia. Il presidente Cremonesi conferma che dalla Asst Lariana stanno lavorando ad un progetto dedicato, chiamando infermieri da una graduatoria specifica per il territorio. Un primo segnale per poter offrire alla popolazione un adeguato rapporto infermiere paziente.