Dure e concise le parole di Sergio Gaddi. L’ex assessore alla Cultura e al Turismo di Como e ora curatore di mostre internazionali con il gruppo Arthemisia, ha lanciato un appello sulla sua pagina Facebook, richiamando alla responsabilità collettiva.
<<Per quanto comprensibili, drammatiche e violente, tutte le nostre necessità lavorative, fisiche e psichiche si possono raggiungere solo se si è vivi. Da morti non si può. E non in senso metaforico. Non venitemi a parlare di “morti di fame” per altri motivi, per quanto veri e tremendi. La morte è solo quella fisica. Punto. Quindi, il dato vero è solo uno: il numero delle terapie intensive. In un paese civile non possiamo permetterci che finiscano. Bisognava provvedere prima? Certo. Politici, Presidenti di regioni, Burocrati vari, non l’hanno fatto? Va bene. Però intanto l’obiettivo da raggiungere oggi è quello di non saturare quei posti. A costo di qualsiasi sacrificio>>.