Anche il settore agricolo è alle prese con l’emergenza sanitaria in corso e con il blocco dettato dai decreti che ha piegato soprattutto le tante piccole aziende di produzione e vendita diretta di prodotti locali e gli agriturismo, penalizzati sia sul piano della ristorazione che in quello del soggiorno.
La situazione di grande difficoltà di queste aziende, che caratterizzano il territorio lariano, era stata evidenziata anche dal direttore della Cia –Confederazione degli agricoltori italiani- Alta Lombardia, Peppino Titone, che aveva anticipato le sue preoccupazioni riguardo ad un nuovo lockdown che, per aziende che in primavera hanno già perso un terzo del fatturato, rischia di sancire la fine definitiva dell’attività.
Una boccata d’aria però potrebbe arrivare ora da Regione Lombardia, che ha annunciato di aver messo a disposizione di agriturismi, aziende agricole di produzione florovivaistica e allevamenti di vitelli a carne bianca 20 milioni di euro come parziale ristoro per i danni economici causati dal Covid, in risposta alle oltre 3.129 domande di sostegno ricevute.
“Ora inizierà subito la fase di valutazione, con l’obiettivo di pagare entro fine anno. Servono liquidità immediata e burocrazia zero. Ogni azienda riceverà circa 6.500 euro a fondo perduto direttamente sul conto corrente”, ha spiegato l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Fabio Rolfi, in merito alla chiusura della presentazione delle domande di accesso alla misura 21 del Piano di sviluppo rurale, dedicata ai settori agro-alimentari più colpiti dalla crisi economica causata dal Covid.
“Sicuramente un toccasana in questo periodo, anche se chiaramente non risolve il problema, -commenta Titone- ma data anche la nuova stretta, per qualcuno può fare la differenza. Confidiamo comunque anche nel prossimo Decreto Ristori in fase di definizione, anche se purtroppo i lunghi meccanismi legati all’elaborazione delle domande potrebbero mettere a dura prova la resistenza di molti nostri associati”, conclude il direttore della Cia Ata Lombardia.