Specializzata in furti con la cosiddetta “tecnica dell’abbraccio”, una donna romena con un lungo elenco di accuse all’attivo aveva messo gli occhi sull’orologio di pregio di un anziano comasco che aveva intercettato in via Bellinzona. La trentenne pensava forse di aver individuato una nuova, potenziale vittima ma l’intervento della polizia le ha impedito di portare a termine il suo piano.
L’equipaggio della volante della questura di Como, impegnato in un servizio di controllo del territorio, in via Bellinzona ha notato la donna che parlava con un anziano. Alla vista degli agenti, con fare sospetto la giovane si è allontanata rapidamente. I poliziotti hanno deciso di intervenire e l’hanno raggiunta per un controllo.
Agli agenti, la donna ha mostrato una carta di identità romena, dichiarando di essere domiciliata in provincia di Milano e senza fornire una valida motivazione per la sua presenza a Como. I poliziotti intanto hanno parlato con l’anziano. L’uomo ha spiegato che la donna lo aveva avvicinato con la scusa di chiedergli l’ora di aver notato che fissava il suo orologio, un oggetto del valore di almeno 2mila euro.
La donna è stata portata in questura per accertamenti. Gli agenti hanno verificato che aveva numerose denunce per reati contro il patrimonio, in particolare per furto e furto con destrezza proprio mediante la tecnica dell’abbraccio, per il quale era stata anche condannata due anni fa. La donna aveva già ricevuto anche due divieti di dimora nelle provincie di Parma e Mantova. A questi si è aggiunto ora un provvedimento di allontanamento dal territorio
nazionale firmato dal prefetto con obbligo di lasciare l’Italia entro dieci giorni.